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La spalla è l’articolazione prossimale dell’arto superiore e separa quest’ultimo dal torace.

La spalla assieme al gomito e alla mano ci permette di raggiungere ed esplorare lo spazio circostante a noi.

 

E’ un’articolazione molto complessa, costituita principalmente da 3 ossa:

  • l’omero, osso lungo del braccio, che collega il cingolo scapolare all’avambraccio;
  • la scapola, osso piatto, di forma triangolare,  situato in posizione posteriore/laterale sulla gabbia toracica;
  • la clavicola, osso piatto che si estende dall’apice del collo alla base della spalla.

 

E da 5 articolazioni, ossia dispositivi di due o più ossa, unite per generare un movimento:

  1. scapolo-omerale, la principale; articolazione presente fra scapola (con la sua superficie concava della glena omerale) e omero (la sua testa con superificie convessa);
  2. scapolo-toracica, articolazione fra scapola e gabbia toracica, modulata da muscoli motori di spalla e scapola;
  3. sterno-clavicolare, articolazione fra sterno e clavicola;
  4. acromion-claveare, articolazione fra acromion (osso laterale della scapola) e clavicola;
  5. sottodeltoidea, articolazione considerata “falsa” in quanto non costituita dalla vicinanza fra due ossa, ma dal contatto fra l’omero e la superficie inferiore del deltoide, principale muscolo motore della spalla stessa.

 

 

Come noterai è l’articolazione più complessa del nostro corpo!

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Quindi la spalla è un compromesso funzionale: una grande mobilità (movimentei ampi su tutti i piani dello spazio) e una delicata stabilità articolare.

 

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Come esempio (vedi fotografia) potremmo utilizzare il paragone tra la glena e una moneta da due euro, e la testa omerale a confronto con una pallina da golf (simili per circonferenza).

La grandezza della testa dell’omero è maggiore rispetto alla superficie glenoidea. Questa differenza di grandezza delle due componenti articolari rappresenta uno dei motivi che causano la naturale instabilità di questa articolazione.

L’instabiltà in stazione eretta, è ulteriormente favorita dal peso del braccio (3/5% del peso corporeo).

 

 

Affinchè questo sia in equilibrio, ci sono strutture come la capsula articolare che riveste le sue superfici: un manicotto di tessuto connettivo denso che riveste interamente l’articolazione. A sua volta è rinforzata da legamenti e muscoli che stabilizzano e ne permettono i movimenti (descritti molto bene sul testo “Fisiologia Articolare – Kapandji I. A., Marrapese ed.).

 

 

Nel dettaglio i legamenti collegano due o più ossa fra loro, e principalmente ricordiamo:

  • i legamenti gleno-omerali, 3 legamenti che collegano la scapola all’omero (il più importante l’inferiore detto “amaca”);
  • i legamenti coraco-omerali, 2 legamenti che collegano la coracoide (un processo osseo facente parte della scapola) all’omero;
  • il legamento coraco-acromiale, che si estende fra coracoide e acromion e al di sotto del quale passa il tendine del muscolo sovraspinoso.

 

Per quanto riguarda i muscoli, è opportuno citare per prima la cosiddetta “Cuffia dei rotatori”, ossia muscoli i cui tendini avvolgono come una vera e propria cuffia la testa omerale e che, in numero di quattro, rappresentano i più importanti muscoli stabilizzatori dell’articolazione:

  1. il sovraspinoso (principalmente abduttore, cioè eleva lateralmente il braccio)
  2. il sottospinoso (principale rotatore esterno del braccio)
  3. il sottoscapolare (principale rotatore interno del braccio)
  4. il piccolo rotondo (secondo rotatore esterno del braccio, maggiormente quando questo è abdotto)

 

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Importanti ancora sono i muscoli Pivot di Scapola (trapezio, romboidei, gran dentato, elevatore della scapola, piccolo pettorale);

I muscoli posizionatori (deltoide, gran pettorale, gran dorsale).

In fine il bicipite ed il tricipite.

Menzione particolare va fatta per il capo lungo del bicipite (CLB), poichè  si inserisce anteriromente alla tuberosità glenoidea della scapola e al labbro glenoiedeo mediante un tendine lungo e cilindrico. Questo decorre nella cavità dell’articolazione della spalla e poi continua in un solco anteriormente all’omero; per questi motivi contribuisce alla sua stabilità anteriore.

 

 

Coveme vs Montale (MO)

 

Sono numerose le persone che si sono affidate alla Clinica FISIO LOGIK per risolvere le patologie che colpiscono la spalla (le affronteremo più nel dettaglio nel prossimo articolo).

Negli anni abbiamo trattato e risolto problematiche tipo:

  • Tendinopatia della cuffia dei rotatori
  • Lesione dei tendini della cuffia, e altri tendini (come Capo lungo del bicipite e del Pettorale)
  • Esiti di lussazioni o sub lussazioni di spalla
  • Fratture della testa o della diafisi dell’omero
  • Lussazioni acromion claveari
  • Spalle congelate / capsuliti adesive
  • Calcificazioni tendinee
  • Protesi di spalla

 

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Ed inoltre ai nostri Medici Specialisti, trai quali spicca il Dott. A. Padolino, chirurgo Ortopedico specializzato su spalla e gomito.

 

 

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