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25 Gennaio 2021
Coxartrosi anca
19 Marzo 2021

Coxalgia significato

La parola “coxalgia” rappresenta il termine generico per indicare un qualsiasi dolore riferibile all’articolazione dell’anca: è infatti composta dalle due parole “coxa”, ovvero anca, e “algia”, che significa dolore.

 

 

Come si muove l’anca: Funzioni e biomeccanica

Come in parte già descritto, le strutture che formano l’anca le danno la stabilità necessaria per le sue attività funzionali, ma questa articolazione deve anche rispondere alle esigenze di mobilità.

L’anca si definisce un’enartrosi, ovvero un’articolazione che permette movimenti su tutti i piani:

  • Flessione (120° a ginocchio flesso, 90° a ginocchio esteso) ed estensione (15°) sul piano sagittale;
  • Adduzione (30°) e abduzione (45°) sul piano frontale;
  • Intrarotazione (35°) ed extrarotazione (45°) sul piano orizzontale.

I muscoli hanno una doppia funzione: conferiscono stabilità in quanto “compattano” l’anca, ma le permettono anche grande movimento.

I principali muscoli dell’anca sono in grado di produrre una grande forza muscolare e originano dalla pelvi (bacino):

– piccolo, medio e grande gluteo;

– ileo-psoas;

– tensore della fascia lata;

– muscoli pelvi-trocanterici;

– adduttori;

– sartorio.

 

Coxalgia-sintomi

 

 

Coxalgia sintomi

In un nostro articolo precedente abbiamo ampiamente illustrato come sia piuttosto difficile riconoscere una patologia dell’anca in base ai sintomi (tipo di dolore) e alla sua localizzazione, questo può dipendere da molteplici fattori.

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Come si valuta l’anca: test specifici

Successivamente ad un’accurata Anamnesi (storia clinica personale) si passa ad una Visita vera e propria.

L’Esame Obiettivo dell’anca si effettua attraverso:

  1. Osservazione e palpazione;
  2. Una Valutazione articolare del movimento;
  3. Una Valutazione della Forza e Resistenza muscolare;
  4. Eventuali altri Test per una diagnosi differenziale che evidenzi patologie differenti da quelle muscolo-scheletriche (Esame Neurologico, Vascolare, …);
  5. Specifici test Ortopedici, tra cui i principali sono descritti di seguito:
  • Il “Test di Thomas” è un test per valutare il muscolo ile-psoas, che viene considerato positivo quando è presente un accorciamento o una contrattura di questo muscolo. Condizione frequente sia quando sono presenti problematiche proprie dell’anca, (come esiti di intervento di protesi di anca o coxalgie), che problematiche differenti come nelle lombalgie.
  • Il “Test di Faber”, detto anche test di Patrick, è utile per valutare la componente capsulare anteriore o laterale dell’anca. Risulta positivo quando nei movimenti di flessione, abduzione ed extrarotazione si produce dolore o il movimento stesso è limitato.
  • Il “Test di Ober”, invece, serve per valutare se sono presenti contratture o accorciamenti del tensore della fascia lata e della bendelletta ileo-tibiale.
  • Il “Leg drop Test” è infine un importante strumento di valutazione del muscolo medio gluteo, che è uno dei principali stabilizzatori del bacino, quindi ha un ruolo chiave per la riabilitazione dell’anca e, più in generale, dell’arto inferiore. Nel caso in cui si abbia un deficit molto marcato del medio gluteo sarà presente il “Segno di Trendelenburg” durante il cammino, ovvero all’appoggio monopodalico sull’arto inferiore con medio gluteo ipostenico si potrà osservare la caduta dell’emibacino controlaterale quando la gamba compie il passo.

Utile può essere per orientare al meglio la Valutazione Clinica, lo studio di esami diagnostici per immagini come Radiografie (RX) e TAC, Ecografia, Risonanza Magnetica (RMN).

 

 

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Uno staff di Fisioterapisti Laureati e iscritti all’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), e all’Ordine TSRM e PSTRP, che si occupano della prevenzione, della valutazione funzionale, del trattamento sia conservativo che chirurgico delle malattie dell’apparato locomotore (ossa articolazioni, legamenti, tendini, muscoli e nervi) e del sistema nervoso e viscerale.

 

Medici Specialisti come:

il Dott.Russo Alessandro, Medico Ortopedico Specialista in Traumatologia, di grande serietà, competenza e disponibilità;

il Dott. Guggi Stefano, Ecografista e Medico dello Sport con particolari doti di manualità, esperienza e spirito di osservazione.

 

coxalgia-bilaterale

 

 

Coxalgia bilaterale

Quando questa sintomatologia è bilaterale spesso può essere dovuta ad una pubalgia (groin pain), ovvero dolore a livello dell’inguine (pube).

Può insorgere in seguito a un sovraccarico o un’infiammazione delle strutture che si inseriscono a livello della sinfisi pubica; molto di frequente sono interesati i muscoli adduttori e il retto addominale, e ancora l’ileo psoas.

La pubalgia è molto frequente tra gli sportivi, principalmente nei calciatori, ma anche negli atleti che praticano sport che implicano salti e rotazioni dell’anca (hokey, baseball, …).

 

 

Coxalgia nei bambini

La coxalgia è una patologia che si può presentare anche in età pediatrica: in particolare, il bambino avverte un dolore in prossimità dell’anca e dell’inguine che lo porta a non appoggiare bene l’arto inferiore a terra e quindi a non sostenere il carico sull’arto inferiore.

Una delle patologie non traumatica più frequenti che causano dolore all’anca in età pediatrica è la sinovite reattiva dell’anca (detta anche “febbre dell’anca”). Rappresenta un’infiammazione dell’articolazione che tendenzialmente colpisce i bambini dai 2 ai 9 anni, che limita i movimenti, determina una zoppia di fuga e talvolta porta ad uno stato febbrile leggero. Le cause che determinano questa patologia sono al momento poco chiare, ma l’ipotesi più plausibile è che possa derivare da un’infiammazione prodotta da un’infezione virale.

In questi casi è consigliato affidarsi al proprio medico pediatra.

Spesso la sinovite tende a sparire spontaneamente dopo pochi giorni, al massimo una settimana; talvolta possono essere necessari dei farmaci anti-infiammatori non steroidei. Importante la visita medica di controllo a distanza di un mese per rivalutare l’articolazione e confermarne la guarigione. Solitamente si risolve senza lasciare alcun problema al bambino.

 

Coxalgia-terapia

 

 

Coxalgia terapia

La terapia può essere Conservativa o Interventistica (di pertinenza Medica).

La prima comprende ovviamente la Fisioterapia, spesso multifattoriale:

  • Kinesiterapia, ovvero l’esercizio terapeutico specifico per la patologia identificata;
  • Terapia Manuale, come le mobilizzazioni o la manipolazione dei tessuti molli (fascia, muscolo, …);
  • Terapia fisica Strumentale, come Tecar, Laser ad alta potenza, Onde d’urto, Vibra 3.0, …;

 

Tuttavia, è importante anche un corretto inquadramento diagnostico: per questo consigliamo anche una Visita Medico Specialistica Ortopedica.

Visite e trattamenti per i seguenti campi:

  • Traumatologia generale e dello Sport;
  • Ricostruzione ossea e cartilaginea;
  • Chirurgia artroscopica;
  • Chirurgia protesica;
  • Chirurgia innovativa e Microchirurgia;
  • Infiltrazioni;
  • Trapianto autologo di cellule staminali (mesenchimali);
  • eventuale supporto farmacologico.

 

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